Ottimo 2° posto per il Clodiano Bomirto, Batman si deve accontentare del 4° posto ma ha corso da protagonista.
In uno scenario davvero suggestivo come lo è l’Ippodromo di Tarbes, il più antico della Francia, Domenica 25 Ottobre 2020 si è svolto il tradizionale Meeting Internazionale dell’Anglo Arabo. L’impianto Transalpino situato ai piedi dei Pirenei, ha un filo conduttore con l’allevamento Sardo e con quello Clodiano, fatto nel tempo d’imprese sportive. Su questo ippodromo hanno corso e vinto alcuni degli stalloni Arabi importati dalla Francia in Sardegna come Medar, Moutuka e Mouneya, veri e propri razzatori che di fatto hanno migliorato l’allevamento del mezzosangue e del Purosangue Arabo. Nel 1990 ci fu il primo storico confronto tra gli Anglo Arabo Sardo e quelli Francesi. La vincitrice del Derby Sardo Ostenda e quello che poi sarebbe divenuto uno dei più grandi stalloni Fondo Arabo in Italia Oscar Dey, assieme ai propri entourage furono i primi ad affrontare l’attraversata oltre mare. Memorabile è stata, è sempre resterà la vittoria di Ostenda nel Prix de Pouliches à 50%, interpretata da Salvatore Muroni Junior, mentre Oscar Dey giunse 4° nel Prix du Ministère. La vittoria di Ostenda(Neorion) fu bissata nel 1997 da Vituliana(Oscar Dey), anno in cui si materializzò un sensazionale en plein per l’allevamento Sardo, grazie anche al successo nel Prix du Ministère di Vidoc(Prepotente) montato da Stefano Fresu. Quello fu l’apice toccato dall’allevamento dell’Anglo Arabo Sardo, una chiara dimostrazione di quanto le competenze allevatoriali isolane avevano ridotto il gap con quelle Francesi. Bei tempi, anche perché tali risultati portarono un enorme ventata di entusiasmo e speranze agli allevatori Sardi, sempre più spinti in quegli anni nella ricerca della qualità. A distanza di 23 anni, eccetto il buon secondo posto di Faghedi Bella nel 2004, forse quello è stato il punto di arrivo, il massimo riuscito dall’allevamento Sardo. Nell’ultimo decennio è subentrato prepotentemente l’allevamento “da Clodia” capitanato dal proprio team manager Massimiliano Narduzzi, che in Francia spesso ha fatto bottino pieno, trionfando con Imperatore da Clodia, Spartaco da Clodia, Bombon e con la femmina Bosilvia da Clodia, oltre a diversi piazzamenti.
Quest’anno a catalizzare l’attenzione del mondo dell’Anglo Arabo Italiano era la prova riservata ai maschi qualificati a Fondo Arabo, che vedeva la partecipazione del Derby Winner Batman e del portacolori della scuderia Clodia Bomirto. Si può dire con fermezza che la trasferta per entrambi è stata positiva, sia in termini di prestazioni e che di risultato.
Bomirto coglie un ottimo secondo posto confermando ciò che di buono aveva fatto vedere in parte a Chilivani e poi a Napoli e Firenze. Il figlio di Oscar Dey(ms) e Silky Bomb(ms), sellato da Massimiliano Narduzzi, ha corso ha ridosso delle posizioni d’avanguardia tentando di mantenersi più coperto possibile. Stessa cosa provava a fare Batman, anche se è apparso più brillante nelle prime fasi contrariamente allo schema tattico che il figlio di Rialto(ms) e Erica de P.Ulpu(ms) aveva adottato nelle due corse clou di Settembre a Chilivani.
Tattica stravolta a traguardo lontano sull’accelerazione dell’atteso Harry De La Brunie, che rompe letteralmente gli indugi nell’ultima piegata costringendo gli avversari a muovere anzitempo. Poco prima di immettersi in retta finale, il battistrada ha preso 3/4 lunghezze di vantaggio, mentre Batman non appena richiesto a maggior impegno dal jockey Alexandre Gavilan si ritrova in pochi tempi di galoppo al secondo posto, mentre dietro Bomirto impegnava a fondo il proprio interprete per tenere il passo dei primi. Ai 400 finali, Harry De La Brunie ha messo tutto in chiaro rendendosi intangibile dall’inseguimento coriaceo di Batman. L’allievo di Antonio Cottu è rimasto in quota per la miglior piazza fino al paletto dei 200, per poi essere passato dal prepotente ritorno di Bomirto ben montato dal jockey Guillaume Trolley De Prevaux, staccando il portacolori della scuderia di Antonio Monni, che nelle battute conclusive andrà a perdere anche l’ultimo gradino del podio a vantaggio del risalente Prince du Mas.
Considerazioni:
C’è da fare i complimenti a Massimiliano Narduzzi, sarebbe stato un risultato pazzesco tanto quanto eclatante in termini allevatorali una vittoria di Bomirto. Una suggestione che avrebbe coronato la ricerca della qualità del team attrezzato di Anguillara, con il sangue dell’Anglo Arabo Sardo Oscar Dey (ricordate? primo isolano a correre a Tarbes…) incrociato con la sua qualitativa genealogia basata sul sangue di Bombolino e dai vari incroci generati con il PSI. Sicuramente resta ugualmente un ottimo risultato che a lui indubbiamente lascia ben sperare per il futuro.
Ovviamente i complimenti vanno fatti assolutamente a Batman e al sig, Antonio Monni. Il suo operato in appena 6 anni di allevamento, attualmente può essere solo di esempio a non mollare e a credere fortemente al patrimonio genetico che tutt’oggi abbiamo in Sardegna. Due Derby Sardo in giro di 2 anni non si vincono per caso, seppur l’allevatore di Ardara abbia iniziato con la sola passione per i cavalli. Ma se si scava nella genealogia di Batman troviamo in ordine cronologico Medar, Neorion, Preopotente, Vidoc, Sonniende e Oscar Dey. Allora ecco che emerge chiaro che il suo incrocio sulla carta ha un potenziale incredibile, soprattutto in linea materna che affonda le radici sulla razza “de P.Ulpu” che fu vera protagonista in quei “famosi” anni 90. Batman rientra da Tarbes con un onorevole quarto posto, circa due lunghezze lo separano da Bomirto, non tante se si considerano gli oltre mille chilometri percorsi per raggiungere l’Ippodromo e solo due giorni avuti a disposizione per ambientarsi, oltre al lungo viaggio in nave. Ciò mi spinge ha guardare il bicchiere mezzo pieno, lo scrivo in generale e non solo per il proseguo dell’allevamento Monni, oggi tra quelli più avanti in Sardegna tra i Fondo Arabo, in futuro sarà interessante l’evolversi di questa linea di sangue anche con il Fondo Inglese. La speranza è che Bomirto e Batman abbiano riacceso almeno in parte quell’entusiasmo e la voglia nella ricerca della qualità, che s’è abbinata alla passione, il gup con i cugini francesi non è così difficile da colmare.