La nuova legge di bilancio prevede un taglio dei finanziamenti agli ippodromi del – 15 %. La situazione è sempre più buia.
L’ippica italiana sprofonda sempre più nel buio. È notizia di questi giorni che la nuova legge di bilancio ha previsto un pesante taglio dei finanziamenti agli ippodromi in misura del – 15%. Questo è quanto si evince dalla tabella n°13 relativa allo “Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per l’anno finanziario 2022 e per il triennio 2022-2024” allegata al disegno di legge di Bilancio 2022. “Lo stanziamento è stato ridotto a fronte dell’andamento delle entrate stabilizzate e per la riduzione delle entrate derivanti dai giochi ippici“
Una doccia fredda per le gestioni degli ippodromi di tutta Italia, che già faticano da oltre un decennio a mantenere in piedi strutture e centri di allenamento. Questa sforbiciata ai finanziamenti rischia definitivamente di mandare allo sfascio l’intero comparto ippico, che già vive una pessima situazione economica, vedi i ritardi inspiegabili e insopportabili dei pagamenti dei premi al traguardo.
Le società di corse rappresentate dal Gruppo Ippodromi Associati, richiedono urgentemente un incontro con il ministro delle politiche agricole, in seguito alla diffusione della tabella numero 13 relativa allo “Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per l’anno finanziario 2022 e per il triennio 2022-2024” allegata al disegno di legge di Bilancio 2022, nella quale figurano gli stanziamenti per l’ippica, con consistenti tagli – ben sei milioni rispetto al 2021 – per la voce “Spese per gli interventi relativi allo sviluppo del settore ippico” .
Questo taglio all’Ippica è stato accolto con rabbia dall’intero comparto, che forse si aspettava perlomeno un aumento dei finanziamenti e dei montepremi, visto che comunque lo stato italiano è intervenuto a sostegno di tutti i settor produttivi penalizzati dalle norme anti Covid-19,i con i vari ristori e bonus a pioggia. Perché l’ippica non rientra in queste categorie? A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa rappresenta per lo stato italiano l’ippica? Dal momento che lo stesso ne gestisce le sorti.
Seguiranno aggiornamenti, ma la sensazione è che siamo vicini ad una nuova guerra per la tutela dei propri diritti.