Amour è la punta di un iceberg fatto di storia e tradizione dall’allevamento sardo…..

La vittoria Pisana di Amour, offre tanti spunti di interesse e soprattutto di riflessione per chi alleva il Purosangue Arabo in Sardegna. Amour ha vinto la 3° Corsa consecutiva, la 4° in carriera su 9 corse disputate, delle quali qualcuna anche sfortunata, battuto dell’imbattuto in Italia Avez de Pine. In attesa di un nuovo confronto, Amour è cresciuto tanto negli ultimi mesi, mostrando solidità fisica e mentale, tesi confermata dal suo interprete Domenico Migheli al termine della fresca vittoria.

Ma chi è Amour? È un Purosangue Arabo 100% Made in Sardegna, la sua linea di sangue è radicata nel tempo, scolpita negli albo d’oro delle grandi corse dai diversi campioni che questo vasto albero genealogico ha sfornato. Amour è attualmente la punta di un grande icesberg fatto di storia, tradizione e successi di tanti allevamenti isolani.

Il padre Filindeu non ha bisogno di grosse presentazioni, figlio di Elmas, per i più smemorati aggiungo fratello pieno di Bonorvesu, Thaora e Dancalia, uterino di Caligola, Venere, Zulaikka e Estasiata.

La madre, Tadasuni, proviene dal ceppo di Flumendosa (Medar), una linea formidabile di sangue che continua tutt’oggi ad essere competitiva ai massimi livelli. Tadasuni è una figlia di Arborea lll (Flumendosa) e Veinard al Maury, sorella uterina di Ruiu, Ussaro De Zamaglia e Ajo de Zamaglia, mentre la linea femminile si è messa in luce in razza con Baiana de Zamaglia e Elena de Zamaglia, con prodotti vincitori fino alla 3° generazione: Lughida de Zamaglia, Nuraghe de Zamaglia, Tabasco e Valorusu de Zamaglia e tanti altri.

Dunque tutti cavalli che provengono dagli allevamenti Sardi, di base quello del’Istituto Incremento Ippico della Sardegna; così come Amour che va e si confronta con le linee di Amereto, Af Albahar e chi ne ha più ne metta. Spesso ho sentito dire che in Sardegna siamo indietro con il sangue, che è difficile andare a competere con le scuderie della penisola. Può darsi di si, ma può darsi pure che Amour e anche Avez de Pine (figlio di Razza di Gallura da Fata de Nulvi) siano in parte la risposta. Perché se non si valorizza e tutela ciò che è stato “nostro” un tempo e nel mentre lo fanno quelli di fuori ottenendo risultati, qualche domanda sulla gestione del famigerato patrimonio genetico bisogna porserla, magari in maniera costruttiva per il futuro.

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