Altra prova maiuscola del portacolori della scuderia Marras di Burgos, per la prima volta a bersaglio in un “13.200”
In tanti spesso si riempiono la bocca con la Sardegna, la sua tradizione ippica, i suoi fantini, gli allenatori, i proprietari, l’allevamento e persino i cavalli, giusto il tanto di acchiappare qualche like e aumentare visualizzazioni a suon di sviolinate. Bene, giusto così! Spoonriver.biz da buon blog Sardo (100%) forse ha sviolinato più di tutti. Forse però, ma a Sonniende lo segue sin dalle sue prime uscite e più volte è stato celebrato con diversi articoli, per descrivere con piacere per le sue imprese sportive. Con piacere… si con piacere, con tanto piacere, perché è figlio della passione che noi Sardi abbiamo per questo sport, ma in particolar modo per il Cavallo.
Sonniende oggi, con i suoi recenti successi, oltre a certificare la sua notevole ascesa, diviene in automatico il portabandiera di un’intera Isola del Galoppo contemporaneo, a rappresentare uno spaccato dell’allevamento del cavallo di cui andare fieri. Una bandiera che sventola maestosa in quel di Pisa, quel luogo incantato che da qua “oltre mare” si è sempre visto con occhi sognanti, con grande ammirazione, dovuta al fascino e alla storia che si porta dietro l’Ippodromo di San Rossore. Una vetrina di lusso, importante, talvolta terra di conquista di tanti e dei grandi dell’ippica Italiana e seppur sporadicamente qualche volta anche dell’ippica Sarda.
Sonniende, che tradotto in italiano significa “sognando”, con la sua 4° vittoria nelle ultime 6 uscite, 7° in carriera, fa sognare i suoi proprietari che tra l’altro sono i suoi stessi allevatori, la famiglia Marras di Burgos capitanata dall’ex fantino e attuale titolare dei colori il sig. Mario, i quali si sono affidati all’esperienza del trainer Marco Amerio, al quale vanno riconosciuti i giusti meriti per l’exploit del baio Sonniende, sempre tirato a lucido e presentato al meglio della condizione. Meriti che vanno ad esaltare le capacità dell’interprete Stefano Saiu, giovane jockey Campidanese classe 98, che pian piano sta dimostrando con grande determinazione di essere, da tradizione, un prospetto interessante.
Tutto ciò e tanto oltre si cela dietro i successo di Sonniende, forse per tanti cose scontate, banali come le parole riportate in questo articolo, ma l’ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità.