Allarme Fondo Arabo! Nel 2024 saranno poco più di 30 i cavalli di questa categoria a scendere in pista.

L’anglo arabo “sardo” l’eccellenza del’allevamento isolano, di questo passo rischia di scomparire. La totale assenza di programma per 4 anni ed oltre condiziona le scelte degli allevatori.

La stagione di corse al galoppo in Sardegna è alle porte, in attesa del programma e della data d’inizio ufficiale(probabilmente sabato 30 marzo), si stanno preparando circa 350 cavalli per affrontare l’annata 2024. Di questi, solo una trentina e poco più sono i puledri mezzosangue qualificati a fondo arabo attualmente in allenamento. Un dato inquietante che emerge dalla banca dati e i conti sono presto fatti. Tra gli stalloni più gettonati in attività Vintinoe, Pantuosco, Tornado de Mores, Un Lord e il seme di Oscar Dey e Frac di Montalbo, tutti questi hanno messo insieme solo 13 prodotti nati nel 2021. Il resto si completerà con i figli degli arabi, su tutti Lahoob che vanta 13 prodotti nati, poi Zaeem con 5 e Urge di Gallura con 4. A questi si aggiungono qualche prodotto di Frisson du Pecos e Hasawood De Bordes.

Di questi puledri denunciati, se ne contano 25/30 in allenamento. Un numero irrisorio rispetto agli ultimi anni e alla tradizione del mezzosangue in Sardegna, dove il fondo orientale è da oltre 100 anni al centro della selezione italiana dell’anglo arabo. Selezione che di questo passo rischia di scomparire in un paio d’anni, se non avviene una svolta immediata. D’altronde la selezione del cavallo da corsa passa esclusivamente dagli esiti sportivi della pista, ma con pochi partenti come potrebbe accadere quest’anno, anche l’Internazionale e il Derby Sardo corrono il rischio di perdere il proprio fascino.

Cosa c’è all’origine di questo? Innanzitutto va sconfessata la teoria della pandemia, perché gli allevatori sardi nel 2020( le fattrici ovviamente hanno partorito nel 2021) hanno opzionato i vari riproduttori fondo arabo Vintinoe, Pantuosco, Tornado de Mores e Un Lord, per puntare sul il fondo inglese. Tradotto in numeri, da questi stalloni vengono fuori circa 70 prodotti, ai quali vanno sommati i figli del purosangue e del derivato(si superano le 100 unità). Questi dati certificano la scelta degli allevatori di puntare sul fondo inglese, un movimento che è sempre più orientato in tal senso, tutelato da un ampio e remunerativo programma isolano e continentale, ma anche da un mercato che ancora oggi resta molto attivo.

Tutto ciò non avviene con il Fondo Arabo! A dettare queste scelte, è soprattutto l’assoluta mancanza di programma e corse riservato ai fondo arabo di 4 anni ed oltre, che dopo aver completato la stagione dei 3 anni, la maggior parte dei soggetti hanno già concluso la carriera. E se le femmine vengono in qualche modo ritirate in razza e hanno un ipotetico valore di mercato, i maschi restano a carico degli allevatori, in alcuni casi anche i vincitori di Internazionale e Derby. Questo accade perché non essendoci corse per la categoria, manca la valorizzazione che c’era un tempo, quella che ha appassionato i sostenitori del mezzosangue e che è stata nel tempo il volano per il prosieguo del cavallo fondo arabo. Non essendoci un’alternativa a questo, l’allevatore è costretto a tutelarsi da solo, prediligendo appunto il fondo inglese che offre maggiori garanzie su tutti i fronti.

Le soluzioni ci sono e ci devono essere! Introdurre nuovamente le corse per gli anziani sarebbe il primo passo per quanto possa risultare banale. Ma anche apportare delle novità nel programma dei 3 anni, con un preciso percorso di selezione che riguarda le femmine. Incentivare i fondo arabo figli del purosangue arabo, con delle corse a loro riservate durante la stagione. Potrebbe essere anche questo un inizio per la salvaguardia della categoria.

Purtroppo è già da diversi anni che sono state bandite le corse per i fondo arabo di 4 anni ed oltre. Un danno incalcolabile che si vedrà nel tempo e che già si sta ripercuotendo sulla selezione del mezzosangue in termini di puledri ora, ma in futuro, se non si tutela la categoria, scompariranno le fattrici e i futuri stalloni di questa razza. Allora sarà troppo tardi per rimediare a questo scempio, che rischia di spazzare via la storia, la tradizione e la passione ultracentenaria dell’Anglo Arabo “Sardo”.

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