Grande prestazione di Tittia e il debuttante Zio Frac, il Palio dopo 4 anni si tinge nuovamente di rosso e verde, l’ultima volta vinse Brio
Una carriera ricca di colpi di scena, piovuti da ogni angolo a partire dalla mattina del palio, con l’esclusione di Civetta e Istrice vittime di due intoppi durante le prove e tenuti in stalla per motivi precauzionali.
Si arriva così al 2 luglio con solo 8 contrade a contendersi il Palio dedicato alla Madonna di Provenzano, tutte agli ordini del nuovo mossiere Renato Bircolotti, personaggio stimato e noto anche in Sardegna per la sua professione di starter, ruolo spesso esercitato negli ippodromi isolani. Tra i canapi vengono chiamate nell’ordine: Valdimontone, Bruco, Lupa, Torre, Chiocciola, Drago, Pantera, con il Leocorno a partire di rincorsa. Proprio quest’ultimo veniva escluso per aver urtato il verrocchino alla prima mossa, poi invalida. A questo punto il ruolo di rincorsa passa alla Pantera. La sequenza dei colpi di scena non si arresta, a pochi minuti dell’esclusione del Leocorno, segue quella del Bruco, uscito di scena per un infortunio occorso al fantino Stefano Piras nelle fasi di partenza. Al terzo tentativo la mossa è valida, con un volo esterno la Pantera copre tutti e prende la testa girando prima a San Martino subita inseguita dal Drago. Qui entra in azione Giovanni Atzeni, Tittia fa il diavolo a quattro e con grande forza attacca con veemenza la Pantera riuscendo nel sorpasso. Tittia gestisce al meglio per due giri le forze di Zio Frac, per poi mettersi al riparo dalla rincorsa della Torre, che con l’accoppiata Viso D’Angelo e Scompiglio si lancia in uno spettacolare inseguimento riuscendo a ridurre in modo sensibile le lunghezze che lo dividevano con il battistrada. La generosità di Scompiglio e Viso D’Angelo non basta: il Drago, Zio Frac e Tittia trionfano immortali come Siena.
Per il fantino di Nurri si tratta dell’ottavo successo sul tufo di Piazza del Campo, che lo confermano sempre più come imperatore del Palio di Siena, portandosi a meno 5 successi da Luigi Bruschelli detto Trecciolino e meno 6 dal re Andrea Degortes detto Aceto. Il cavallo Zio Frac, un fondo arabo di 7 anni figlio di Frac di Montalbo e Fabiana Baia, allevato a Pozzomaggiore dal sig. Costantino Calaresu, si era messo in evidenza anche in Sardegna quando nel 2018 vinse l’Internazionale e giunse quarto nel derby sardo, sotto la gestione del trainer Gian Marco Pala. C’è da dire che Zio Frac, ora allenato a Siena dai Bruschelli, ha battuto in questo palio il “nipote” Viso D’Angelo, figlio della sorella di Zio Frac e sempre proveniente dall’allevamento del sig. Calaresu, una cosa più rara e che unica.